Un MET Gala 2019 nel segno dell’eccentricità: il tema Camp secondo Schmid
La quintessenza della stravaganza sul red carpet di New York, tra tulle, paillettes e reti.
La serata di beneficenza più scintillante dell’anno, con la quale ogni primo lunedì di maggio il Metropolitan Museum of Art di New York inaugura la propria mostra annuale, è certamente uno dei red carpet più attesi della stagione. Ed è così che lo scorso lunedì, lungo i centocinquanta metri di tappeto rosso che conducono al museo, si sono radunati attori, modelle, magnati, influencer, cantanti e imprenditori del jet set internazionale.
Tema dell’edizione 2019 del MET Gala: il Camp, inteso come utilizzo sfrenato del kitsch, come quintessenza della stravaganza, della teatralità e dell’amore per l’eccesso. Tra i portabandiera dell’estetica dell’estremo Harry Styles, ex componente degli One Direction il cui oufit decisamente riuscito è uno di quelli che rimarrà nella storia dell’evento. Indimenticabile il gioco di trasparenze nella parte superiore dell’abito, che ricorda alcuni tulle Schmid della collezione primavera/estate 2019.
Una sfavillante Sophie Turner ha sfoggiato una tuta in paillettes dalle fantasie geometriche firmata da Nicolas Ghesquière, noto stilista e direttore creativo di Louis Vuitton. Anche in questo caso, mai banali, le creazioni Schmid che richiamano questo outfit, come Mix Sequin e Fish Sequin, due evergreen in grado di impreziosire qualsiasi prodotto di lusso.
E infine l’abito di piume e rete che ha fasciato Kylie Jenner. Impossibile non pensare alle reti come Notre Dame o Maki. In conclusione, mai come quest’anno il tema del MET Gala è stato fantasioso, ricco e creativo, con un “gusto” interpretato in tante diverse declinazioni, con tanto “glam” e tanti richiami per tutti.