Schmid, un nuovo inizio
La storia di un’azienda italiana dal nome tedesco che opera come partner del made in Italy nel mondo
Il marchio Schmid nasce ufficialmente nel 1942; il fondatore, Walter Schmid, è uno svizzero tedesco giunto in Italia per avviare un ufficio di rappresentanza di articoli tecnici per il settore della calzatura. Ai fogli di rinforzo, filo cucirino, fibbie e bottoni si aggiungeranno ben presto tessuti e materiali pensati appositamente per costruire la tomaia.
Alla fine degli anni ’80 una clientela importante ed una buona redditività fanno entrare l’azienda sotto la lente di ingrandimento di alcuni investitori finanziari. Nei primi anni novanta l’azienda viene venduta, ma senza la stimolante presenza del fondatore e con un mercato molto diverso da quello gestibile dalle risorse aziendali ha inizio una fase di declino che vede alcuni passaggi azionari ed un aggravarsi della crisi finanziaria; il volume di affari e la marginalità diminuiscono in maniera sensibile.
Nel 2011 inizia la svolta: il fondo francese all’epoca azionista di riferimento, di comune accordo con gli altri azionisti, affida la presidenza a Paolo Ciccarelli, ex Chief Financial Officer del gruppo London Stock Exchange e di Barclays, aziendalista esperto di operazioni straordinarie, che si dedica inizialmente alla supervisione delle tematiche di carattere finanziario e di governance aziendale.
Nel frattempo maturano ulteriori condizioni e, con il pieno accordo di gran parte degli azionisti, a partire dal dicembre 2013 Paolo Ciccarelli organizza e realizza il piano di rilancio dell’azienda e il passaggio della proprietà a una gruppo di quattro azionisti decisi a investire tempo, risorse e competenze nella “nuova” impresa.
Oggi la Schmid è proprietà di quattro azionisti di cui due, lo stesso Presidente e il Direttore generale, direttamente impegnati nella gestione ordinaria e strategica dell’azienda.
Il 2015 inizia quindi con una Schmid riorganizzata dal punto di vista societario, produttivo, commerciale e organizzativo grazie al lavoro svolto in oltre due anni di intenso turnaround. Da qui partono i programmi di sviluppo e promozione del marchio e di diversificazione in settori tradizionalmente non appartenenti al core business aziendale, ma che promettono una crescita interessante in termini di fatturato e di marginalità.
Questi programmi si basano, oltre che sull’assoluta centralità dei fattori cliente/prodotto/servizio, anche su una profonda trasformazione della cultura aziendale; infatti il compito di ogni giorno è anche quello di consolidare una mentalità diversa, dove sia determinante non tanto ricoprire un ruolo, ma soprattutto il modo in cui ognuno svolge il proprio compito e spinge gli altri a fare altrettanto. Da qui un team che affronta i problemi e studia le soluzioni in comune, con un dialogo aperto tra le varie funzioni all’interno dell’azienda.
Il servizio al cliente
Dall’inizio della nuova fase aziendale, quotidianamente in azienda viene posto l’accento sull’importanza della combinazione tra prodotto, servizio e qualità, ma anche sulla capacità di innovare e presentare, stagione dopo stagione, proposte e prodotti nuovi ed interessanti.
Per servire al meglio i clienti, la Schmid ha sostanzialmente diviso i propri clienti in due macro categorie: le grandi case di moda, che non hanno bisogno di Schmid per creare le loro collezioni, ma necessitano di un supporto di tipo tecnico e di stimoli per proporre novità; e gli altri produttori che devono poter innovare le proprie collezioni senza necessariamente investire in ricerca risorse solitamente a disposizione solo dei grandi brand.
Per soddisfare entrambe queste esigenze la Schmid ha attivato alcune collaborazioni con stilisti e cool hunter in grado di fornire le linee guida lungo le quali l’ufficio prodotto della società sviluppa nuove proposte e suggerimenti. Senza dimenticare la costante presenza alle più importanti fiere di settore di Milano e Parigi.
Questa nuova impostazione si estende anche alla comunicazione aziendale: nel 2015 il Trend Book realizzato da Schmid costituirà un “evento” nel settore della calzatura, mentre già a partire dal 2014 la società ha profondamente rinnovato e reso disponibile su tablet, pc e smartphone il proprio sito internet (www.schmid.it).
In sostanza oggi Schmid si propone di diventare, entro il 2015, la migliore azienda nel settore dei converter. Baserà la propria strategia sulla consegna dei prodotti presenti nel listino con date certe (in alcuni casi immediate) e su di un alto livello di qualità certificata.
Ormai da mesi, per raggiungere questi obiettivi, viene utilizzato un apposito strumento (il Management Resource Planning – MRP) capace di organizzare tutto il processo degli acquisti rendendolo più efficace, efficiente e trasparente.
Il tutto in un contesto organizzativo aziendale recentemente ridefinito con funzioni operative (acquisti, produzione e logistica, commerciale e amministrazione) e funzioni di staff dedicate all’innovazione di prodotto e alle tematiche della comunicazione.
Articolo tratto dal magazine Arpel 202