Ripartire è possibile, ma serve l’impegno di tutti. Noi di Schmid siamo pronti
In vista della Fase Due, tutti gli attori della filiera devono aiutarsi, rispettando i propri impegni e anticipando i propri bisogni.
In un momento così difficile per il Paese, per le persone e per l’intero comparto della moda, Schmid rinnova il suo impegno a favore della propria filiera. Perché questa non è fatta solo di grandi stilisti e corporation finanziarie, ma anche di realtà meno visibili, di migliaia di piccole aziende e artigiani che costituiscono la vera “forza realizzatrice” del settore. E noi abbiamo preso l’impegno di sostenere queste realtà.
Anche in piena emergenza, abbiamo creduto che fosse nostro dovere rimanere sempre presenti, anche se da lontano. E così è stato. Siamo rimasti al fianco dei nostri clienti e dei nostri partner produttivi per ascoltarli e per rispondere, nel perimetro delle nostre possibilità, alle loro esigenze.
Abbiamo affrontato – e stiamo ancora affrontando – tanti sacrifici: alcuni li abbiamo chiesti a chi lavora con noi, ma sin dal primo giorno abbiamo cercato di esserci per tutti, per concedere a tutti la possibilità di tornare a lavorare.
In un momento in cui non è chiaro quali collezioni e quali prodotti saranno realizzati, noi possiamo (e vogliamo) rappresentare un partner fondamentale per la filiera, garantendo flessibilità e riassortimenti in tempi assai rapidi. Perché non siamo una semplice azienda di tessuti, ma una boutique dove si risolvono problemi e si trovano pezzi unici.
Ma per ottenere tutto questo serve dialogo, comunicazione. In vista della tanto attesa Fase Due, tutti gli attori della filiera devono aiutarsi, rispettando i propri impegni e anticipando i propri bisogni per evitare congestioni e problemi di produzione.
Alcuni brand stanno pensando che sia arrivato il momento di adottare una filosofia diversa: meno fast fashion, maggiore qualità e durata dei capi, maggiore sensibilità sociale e attenzione all’ambiente. Tutti temi che noi di Schmid abbiamo sempre cercato di portare avanti, anche quando tanti parlavano solo di moda green.
Siamo consapevoli del fatto che questa situazione di emergenza potrebbe durare ancora a lungo: la collezione di questa stagione è ancora nei magazzini, i negozi riapriranno solo nel mese di maggio e anche allora sarà difficile vendere quanto è stato già prodotto. Nessuno sa bene cosa (e quanto) produrre per le prossime stagioni.
Per far fronte a tutto questo, dobbiamo trovare il modo di lavorare insieme superando barriere antiche. Dobbiamo condividere da subito esigenze e problemi, ricercare insieme le migliori soluzioni stilistiche e produttive, adottare strategie univoche.
Noi siamo pronti a farlo con i nostri clienti e con i nostri partner. Non c’è bisogno di un decreto per una telefonata o una mail, quando l’obiettivo è tutelare la filiera del Made in Italy, un patrimonio di eccellenza unico al mondo.
Per questo noi ci siamo.