L’abito fa il monaco

L’abito fa il monaco

I tessuti Schmid non conoscono confini. Non solo i migliori brand nel fashion system: da un progetto di beneficienza è nata una collaborazione del tutto inattesa

La casula realizzata da Elisabetta Bianchetti con il velluto Schmid

La Manifattura Bianchetti di Milano è una di quelle “eccellenze italiane” poco note al grande pubblico, ma da oltre cento anni realizza vesti e paramenti ecclesiastici apprezzati e riconosciuti in tutto il mondo, comparsi anche su testate internazionali come il New York Times e la BBC. A testimonianza di questo successo, la collaborazione nata nel 2005 tra Elisabetta Bianchetti, designer e amministratore delegato della società  e lo stilista Calvin Klein, che ha portato alla realizzazione dei sai dei monaci dell’antica abbazia di Sept Fons, in Francia.

Il velluto Schmid alla Koinè di Vicenza

Nel corso della sua storia, la società milanese si è aggiudicata numerosi riconoscimenti: l’ultimo in ordine di tempo è stato quello ricevuto alla fiera Koinè di Vicenza, che ha “premiato” una casula, si chiama così la veste liturgica, realizzata con un tessuto Schmid. A raccontarne la genesi è la stessa Elisabetta Bianchetti, che ha spiegato: «Dopo averlo visto nel corso di un’asta organizzata dalla Schmid con alcuni suoi tessuti e il cui ricavato è stato in parte destinato al sostegno di organizzazioni no profit, ho pensato che il velluto di Schmid potesse essere il prodotto ideale per realizzare l’idea che avevo in mente: volevo un tessuto elegante, classico ma che allo stesso tempo fosse in grado di esprimere la modernità. In effetti, la casula doveva adattarsi a realtà architettoniche particolari, come le contemporanee chiese di vetro».

Il commento della società

Soddisfatta del risultato ottenuto anche Schmid. Lo dimostrano le parole di Paolo Ciccarelli, Presidente & CEO della società: «Ho sempre sostenuto che il nostro lavoro è realizzare tessuti e materiali che possano ispirare la creatività di stilisti e designer. Ormai i confini tradizionali tra settori un tempo tra loro distanti sono superati. Quello che vediamo tutti i giorni sui nostri tablet ne è la dimostrazione evidente e questa collaborazione con Elisabetta Bianchetti ne è l’ennesima  testimonianza. Nel 2015 abbiamo fornito ad  Estel alcuni nostri prodotti per la realizzazione di prototipi  di design d’interni che hanno avuto un grande successo. Alcuni giovani stilisti si sono affermati o si stanno proponendo all’attenzione del grande pubblico con prodotti “Made in Schmid”. Questa è la nostra strada e su questa siamo pronti ad andare avanti».

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